martedì 1 aprile 2008

RECENSIONE SU LIBERAZIONE !

Per chi se la fosse persa ecco la recensione uscita domenica sul quotidiano Liberazione:








per leggerla basta un click sull'immagine








venerdì 14 marzo 2008

PSICORIFLESSIONI II

Un pochino in ritardo... ma ecco la seconda psicoriflessione!

L’ESSENZA DELLA TAZZINA

Viviamo tutti in un vassoio.

Anzi, viviamo in un enorme tavola - tipo quella dei film in cui i due commensali distano miglia e miglia l’uno dall’altro- piena zeppa di vassoi.

Tavola piena di vassoi.

Vassoi stracolmi di piattini, piatti, piattoni, ciotole, ciotoline, zuccheriere, caraffe, caraffine, tazze, tazzine.

La tazzina.

Partiamo da lei- e fermiamoci a lei che è più che sufficiente-.

Tazzina: recipiente tondo e basso, con uno o due manici ad ansa- di porcellana, di ceramica;-da tè, da caffelatte, da consommè.

Che tipo di tazzina?

Tendenzialmente una tazzina con il beccuccio. Certo il beccuccio in una tazzina non c’entra nulla ma per noi abitanti dei vassoi la tazzina ha sempre un beccuccio. Più largo o più stretto ma comunque c‘è.

Se no come sarebbe possibile entrare e uscire da una tazzina all’altra?

Il mondo dei vassoi microcosmo di micro e macro paranoie.

Nella tazzina potrei sguazzare serenamente pensando a tutte le varietà di liquidi che contiene, spostandomi da un vassoio all’altro con serenità. E invece no. La convinzione di certe tazzine è quella di vivere in un grande vassoio comune. Un vassoio senza bordi- per permettere ad altri vassoi di invadere il proprio- e tazzine apribili. Apribili per mezzo di piccole e quasi invisibili porticine da cui passano un sacco di ospiti anche non invitati. Eppure si sa che l’ospite dopo tre giorni puzza. Niente da fare. L’abitante di certe tazzine perde del tutto la cognizione spazio temporale e come in una grande comune entra ed esce fa entrare e uscire gente da ogni parte. Il vassoio è un caos di incroci sconnessi e ultraconnesi di tazzine rotte aggiustate aperte chiuse.

Il fenomeno noto come disturbo da vassoiomania e più nello specifico ritrovabile nei manuali degli specialisti alla voce D.A.T. ( disturbo atipico tazzinismo) presenta soggetti caratterizzati da incapacità di vivere e gestire la propria tazzina e portati a creare con il vassoio – dal quale appunto la definizione di vassoiomania- rapporti di continuo interscambio invasivo e non indipendentemente decisionale.

I soggetti afflitti da D.A.T. difficilmente riconoscono il valore della loro tazzina come oggetto privo di beccuccio ma dai confini morbidi e quindi portati verso la relazione. La loro tazzina è di porcellana, non è modellabile e presenta numerose incrinature e aperture che causano regolari fuori uscite di liquidi da una tazzina all’altra all’interno del vassoio.

Scopo degli specialisti riportare le tazzine sulla tavola ed eliminare i vassoi per permettere un più libero fluire di contatti. Secondo obiettivo rattoppare tazzine incrinate e modificare il materiale con una piccola componente di autostimax plus – ultimo ritrovato nel campo- particolare collante che permette alla tazzina di modellarsi nell’incontro con le altre tazzine senza rischiare rotture, interazioni troppo ravvicinate e non richieste.

Difficilmente il D.A.T si presenta come disturbo isolato e spesso è accompagnato da disturbi quali il badantismo in soggetti nati da neuroni ma la discussione è ancora aperta.

Speciali squadre di restauratori stanno sperimentando sul campo l’uso dell’autostimax plus e le statistiche presentano un miglioramento di più dell’ 80% della vassoioamania in tazzine trattate con questo ultimo ritrovato della moderna psicoedilizia.

Si può iniziare a fantasticare su una tavola piena di tazzine e senza gli obsoleti vassoi per il cui futuro smaltimento si sono già proposti volontari molti degli ex afflitti da D.A.T.

Pare infatti che aggiustata una tazzina con l’aiuto dell’autostimax plus automaticamente si scateni un processo di restauro autonomo delle tazzine circostanti il che permette una più sana relazione tra le medesime.

E’ aperta la campagna di raccolta fondi “uscire dal D.A.T.”, fondi da ricercarsi autonomamente contando sulla solidarietà tra tazzine visto che il governo che presiede alla tavola, nonostante la diffusa presenza del disturbo, non ha stanziato fondi sufficienti per l’acquisto di autostimax plus.

Aquesta è a vida

giovedì 28 febbraio 2008

LIBRO & LIBRERIE

Ecco le prime librerie in cui potete trovare "Il profumo del tempo".... l'elenco verrà aggiornato:
( ovviamente il libro può anche essere ordinato direttamente contattando la casa editrice o sui vari canali internet)

CS- Cooperativa Studi s.c.r.l.
Via Ormea 69 ,Torino
tel. 011/6503158

Libreria Cortina

Corso Marconi 34/A ,Torino
info@cortinalibri.it

Arté Café
Via Madama Cristina, 123
Tel. 011/655889


Libreria Il Tempo ritrovato
Via Po 59/D, Torino
tel. 011/8171076
tempo-ritrovato@libero.it

Libreria Mondadori
Fantasia snc
Via Vittorio Emanuele 252, Bordighera
tel. 0184/268249
libreria.mondadori.bordighera@fastwebnet.it

Amico libro
Via Vittorio Emanuele 30, Bordighera
tel.0184/261244
amicolibro.libreria@tiscali.it

giovedì 21 febbraio 2008

PSICORIFLESSIONI - 1°-

Probabilmente alcuni di voi le hanno già lette nel precedente blog ma riprendo l'abitudine di pubblicare settimanalmente una delle mie Psicoriflessioni...
Eccovi la prima!

SONO NATA DA UN NEURONE


Riflettendo sulla nascita di certe perversioni mentali, intendendo per perversioni arzigogolamenti– neologismo esplicativo- di pensieri che si perdono nella loro autocostruzione e autodistruzione ho dedotto che forse appartengo a quella schiera di persone che per qualche disguido fisico avvenuto durante la procreazione -che illustri scienziati a tuttoggi non hanno ancora saputo ben definire- non sono nati dal famoso incontro ovulo- spermatozoo ma da un incontro un po’ diverso… spermatozoo- neurone.

Forte è l’attuale interesse di ricercatori e medici impegnati a collaborare nella speranza di poter chiarire questo fenomeno sempre più diffuso nella società occidentale contemporanea.

Da recenti sviluppi delle ricerche pare che nel fatidico momento della procreazione lo spermatozoo prescelto, dando ascolto ad un totale libero arbitrio, decida improvvisamente di invertire la sua rotta e invece di dirigersi verso il sicuro e conosciuto lido dell’ovulo decida di assecondare la sua curiosità e addentrarsi in altri luoghi del corpo fino ad arrivare al cervello dove inevitabilmente viene colpito dall’amore per il neurone. L’accoglienza è sicuramente diversa rispetto a quella riservatagli dall’ovulo.

Innanzitutto l’ovulo non è disposto a far entrare chiunque bussi alla sua porta e quindi c’è sicuramente per lo spermatozoo un persistente timore della prestazione cosa che gli procura un notevole carico di ansia per l’incontro. Incontro che tra l’altro rimarrà in dubbio fino alla fine.

Chi sceglierà l’ovulo tra me e le altre centinaia di spermatozoi?

La situazione con il neurone si presenta in maniera del tutto diversa. Il neurone non è abituato a ricevere le numerose visite a cui è avvezzo l’ovulo e quindi accetta l’arrivo del solingo spermatozoo con crescente entusiasmo.

Certo l’ovulo è più sensuale, più carnale ma inevitabilmente l’aspetto da intellettuale e bel tenebroso del neurone attira uno spermatozoo che è voluto uscire dai ranghi. Lo aspetta, certo, perché ormai nella multimediale società contemporanea anche all’interno del corpo si diffondono informazioni a tutti i livelli e il neurone a livello di informazione è sicuramente quello più all’avanguardia.

Si è scoperta da alcuni recenti studi sul campo la curiosità insita negli spermatozoi e ogni neurone si augura di imbattersi proprio in uno di questi curiosi.

Ebbene da questo incontro nascono i personaggi attuali: schizzati, doc, dap, depressi, allegri ma troppo, allegri ma non troppo, schizoaffettivi, schizzodepressivi…schizzo mentali in genere direi- altro neologismo credo-.

Si tratta di personaggi che tendenzialmente esagerano nell’uso del pensiero e dimenticano strada facendo le rimanenti espressioni corporee. Personaggi non riconoscibili ad occhio nudo da tutti ma chiaramente riconoscibili dai loro simili- o dagli esperti appunto- che intravedono sulle loro teste una sorta di intricatissima giungla…pensieri allo sbaraglio.

Se nasci da un neurone dimentichi i piedi.

Si dimentica un po’ tutto, si accumulano idee, concetti, giudizi, si stabiliscono specifiche norme di comportamento- che regolarmente non si riescono ad applicare- e ci si dimentica dei piedi.

Della terra.

Del semplice.

Del resto la struttura del neurone è ben diversa da quella di un ovulo. Ah l’ovulo con la sua aria morbida e quell’aspetto paffutello!… un po’ diverso da quello del neurone che sembra un isterico che ha appena infilato le dita nella corrente.

Il neurone non ha per niente l’aria di un tipo semplice e quindi per forza non si riesce ad essere semplici se si nasce da un neurone.

Come credo di essere nata anch’io.

Secondo l’opinione degli esperti in certi parti del mondo il fenomeno sia decisamente limitato e questa nuova procreazione- non in vitrio, non in utero affittato, non in casa ma in mentis, solo ed esclusivamente in mentis- sia una prerogativa di noi occidentalizzati, industrializzati, ipercinetici abitanti delle nevrotiche città competitive dell’occidente.

Da altri parti del mondo gli spermatozoi non hanno tempo per pensare ai neuroni, seguono tranquillamente la strada conosciuta dai loro antenati e frequentano il solito ovulo. E almeno da un punto di vista mentale se la passano in maniera un po’ più tranquilla. Da queste parti invece se sei nato da un neurone devi rimparare a vivere semplicemente. Ricordarti di respirare o soffochi.

Insigni professori assicurano ottime possibilità e promettono soluzioni molto positive per chi è nato da un neurone.

Imparare a vivere lentamente, con ritmo più naturale, fare anche cose stupide, ricercare la semplicità e poi… beh qualche anno di psicoterapia potrebbe bastare… o perché no? Magari anche fare conoscenza con qualche psichiatra…

C’est la vie

mercoledì 13 febbraio 2008

CON GLI ULTIMI

Riporto di seguito la mail inviatami dal mio editore con la segnalazione di un'importante iniziativa:

Salve a tutti,

è con grande piacere, oserei dire orgoglio, che vi presento congliultimi.it lo spazio solidale di Edizioni Creativa che oltre ad una casa editrice è soprattutto un luogo ove nascono sinergie positive.

In tal contesto nasce con gli ultimi, uno spazio ove tutti possono partecipare, dissetare la propria sete di cambiamento e di giustizia, un luogo ove concretamente si può dare una mano a chi è stato messo ai margini, a chi è ultimo ed è stanco di andare avanti in questa vita che sembra sempre di più una corsa senza significato.

Ognuno può partecipare segnalando, denunciando (la denuncia è il primo passo per il cambiamento) dando quindi la possibilità di informare, anzi contro informare dato che purtroppo l’informazione è in ostaggio di chi detiene il potere.

Tutti possono partecipare essere d’ausilio a prescindere dalle differenze di religione, di sesso, di nazionalità, di cultura.

Con gli ultimi oltre che informare vuole però anche pragmaticamente aiutare chi è in difficoltà. Per adesso sono aperti alcuni spazi solidali come per esempio l’ausilio ai senza tetto:

Per i senza tetto occorre reperire viveri non facilmente deperibili: scatolette di tonno, di carne, piatti e bicchieri di carta, crackers, merendine, pasta, riso, bibite (succhi di frutta, te) in bottiglie di plastica o carta. In questo un ausilio potrebbe giungere anche da tanti piccoli commercianti.

Occorrono anche vestiti di stagione (anche usati ma lavati) coperte e giubbotti ( nel periodo invernale). Per i vestiti conviene prima inviare una mail info@congliultimi.it l’intento principale è che il 100% vada a destinazione!

Si possono organizzare all’esterno di supermercati delle raccolte chiedendo agli acquirenti anche un minimo contributo sulla spesa.

Occorrono persone che diano la propria disponibilità al fine di formare una rete che porti viveri e conforto a chi ne ha bisogno.

Si possono segnalare persone in difficoltà che si potrebbero aiutare.

Si può (si deve!) dare una mano a chi è in prima linea come il missionario padre Daniele Moschetti che a Korogocho (Nairobi) combatte quotidianamente contro la povertà e la sofferenza. Una battaglia che ha salvato una miriade di giovani da una fine che di cui in parte siamo responsabili pure noi che viviamo in paesi che consumano gran parte delle energie e delle risorse.

Ci proponiamo di aiutare alcuni condannati a morte in Texas con i quali siamo in contatto e che necessitano oltre che di un aiuto economico, anche di amici che riempiano le loro monotone e lunghe giornate che hanno come unica finalità l’attesa della morte in queste stanze microscopiche.

Auspicando che in tanti darete uno sguardo a: www.congliultimi.it vi chiedo la cortesia di far girare questa mail, far inserire il logo su siti Internet. Questa è la prima mano concreta che possiamo dare a chi ne ha bisogno.

Grazie!

Gianluca Ferrara

venerdì 8 febbraio 2008

UN BREVE RACCONTO...

Se avete voglia di leggere, ecco qui un mio breve racconto pubblicato oggi su Tellus Folio nella sezione Nuovi Narratori Italiani:

http://www.tellusfolio.it/index.php?prec=%2Findex.php&cmd=v&id=4523

domenica 3 febbraio 2008

IL PROFUMO DEL TEMPO...





Con grande felicità vi annuncio che è stato pubblicato il mio romanzo
" Il profumo del tempo" presso Edizioni Creativa...


Potete farvi stuzzicare alla lettura leggendone la recensione:


Fonso e Alfonso. Un’unica persona in due diversi contesti temporali. Fonso il presente. Alfonso il suo passato. Presente, futuro e passato si combinano in un dipanarsi di ricordi, suggestioni e moti del cuore. La vista descrive i particolari che rendono speciale la maestosa Barcellona, il gusto assapora i piatti poveri ma saporiti di una normale famiglia spagnola, il suono vitale dei corpi che si incontrano e comunicano e quello sordo della morte che lascia un vuoto esistenziale sono gli ingredienti che trascinano il lettore in una realtà che prima o poi tutti dovranno incontrare e accogliere: la vecchiaia.

Pagine: 170

ISBN: 978-88-89841-44-0 Prezzo: € 13